Sintilimab più Bevacizumab biosimilare IBI305 e chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso EGFR-mutato progrediti in terapia con inibitori di EGFR: studio ORIENT-31
Gli inibitori VEGF possono aumentare l'efficacia dell'immunoterapia. Tuttavia, nonostante gli elevati tassi di risposta iniziale, quasi tutti i pazienti alla fine sviluppano resistenza al trattamento agli inibitori della tirosin-chinasi di EGFR.
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Sintilimab con o senza IBI305 più Pemetrexed e Cisplatino, rispetto a Pemetrexed e Cisplatino da soli, per il trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) EGFR-mutato localmente avanzato o metastatico che ha avuto una progressione della malattia dopo aver ricevuto la terapia con un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR.
Uno studio randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, di fase 3 è stato condotto in 52 ospedali in Cina.
I partecipanti eleggibili erano adulti di età compresa tra 18 e 75 anni con tumore NSCLC localmente avanzato o metastatico ed EGFR-mutato progrediti dopo aver ricevuto un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR, con un ECOG performance status di 0 o 1 con almeno una lesione misurabile e una aspettativa di vita stimata di almeno 3 mesi.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Sintilimab 200 mg più IBI305 15 mg/kg più Pemetrexed 500 mg/m2 e Cisplatino 75 mg/m2, Sintilimab più Pemetrexed e Cisplatino, o Pemetrexed e Cisplatino ( chemioterapia da sola ) stratificando in base al sesso e alla presenza o assenza di metastasi cerebrali.
Tutti i farmaci in studio sono stati somministrati per via endovenosa il giorno 1 di ogni ciclo, una volta ogni 3 settimane.
Fatta eccezione per il Cisplatino, che è stato somministrato solo nei primi quattro cicli, il trattamento è stato somministrato per 24 mesi o fino a progressione della malattia, a effetti tossici intollerabili, alla revoca del consenso, alla morte o ad altre condizioni specificate dal protocollo, a seconda di quale si verificasse per prima.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) nella popolazione intention-to-treat ( ITT ).
E' stata riportata la prima analisi intermedia pianificata, con risultati di sopravvivenza libera da progressione per il confronto tra Sintilimab più IBI305 più chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia.
I risultati della sopravvivenza libera da progressione per il gruppo Sintilimab più Pemetrexed e Cisplatino sono immaturi e non sono riportati.
Tra il 2019 e il 2021, 936 pazienti sono stati sottoposti a screening e 444 sono stati assegnati in modo casuale ( 148 al gruppo Sintilimab più IBI305 più chemioterapia, 145 al gruppo Sintilimab più chemioterapia e 151 al gruppo chemioterapia da sola ).
Il cutoff dei dati per questa analisi ad interim è avvenuto nel luglio 2021.
Dopo un follow-up mediano di 9.8 mesi, la sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente più lunga nel gruppo Sintilimab più IBI305 più chemioterapia rispetto al gruppo sola chemioterapia ( mediana 6.9 mesi vs 4.3 mesi; hazard ratio, HR=0.46; P minore di 0.0001 ).
Gli eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o 4 più comuni sono stati la diminuzione della conta dei neutrofili ( 30, 20%, nel gruppo Sintilimab più IBI305 più chemioterapia vs 26, 18%, nel gruppo Sintilimab più chemioterapia vs 27, 18%, nel gruppo chemioterapia da sola ), diminuzione della conta dei globuli bianchi ( 17, 11%, vs 12, 8%, vs 13, 9% ) e anemia ( 18, 12%, vs 10, 7%, vs 15, 10% ).
Decessi potenzialmente correlati al trattamento si sono verificati in 6 pazienti ( ostruzione intestinale, emorragia gastrointestinale e mielosoppressione in un paziente ciascuno e 3 decessi per causa sconosciuta ) nel gruppo Sintilimab più IBI305 più chemioterapia e in un paziente nel gruppo sola chemioterapia ( causa sconosciuta ).
In questa analisi ad interim, Sintilimab più IBI305 più Cisplatino e Pemetrexed è risultato generalmente efficace e ben tollerato nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule EGFR-mutato progredito dopo aver ricevuto una terapia con un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR. ( Xagena2022 )
Lu S et al, Lancet Oncology 2022; 23: 1167-1179
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